Una delle caratteristiche principali del sistema WiMHome è la capacità di utilizzare tutte le informazioni acquisite e memorizzate per analizzare i comportamenti degli utenti. In particolare, utilizzando strumenti software automatici basati su tecniche statistiche e di analisi comportamentale, è possibile profilare le abitudini dei soggetti, come pure quantificare oggettivamente parametri relativi all’attività o al movimento fisico di un utente al fine di rilevare rapidi scostamenti o lente derive e, in generale, intercettare precocemente situazioni di potenziale pericolo legate a significative alterazioni delle abitudini.
Le fonti di allarme possono essere dunque non solo dirette come l'attivazione di un sensore di allarme ambientale (per esempio fumo, allagamento, monossido di carbonio) ma anche indirettamente individuate sulla base dell'incrocio di dati provenienti da più sensori. Per esempio:
- singola situazione anomala: per esempio abbandono del letto e non rientro entro periodo prestabilito in fascia oraria notturna (es. letto abbandonato per più di 30 minuti, nella fascia dalle 22:00 alle 06:00);
- quadro della situazione anomalo: per esempio se non è stato dedotto l’abbandono dell’appartamento e non è rilevata né la presenza né il movimento in nessun ambiente per un periodo di tempo prolungato, è possibile ricevere la segnalazione di “possibile caduta”.
Altri esempi reali di analisi indiretta dei comportamenti
Per esemplificare un utilizzo concreto delle funzioni di analisi comportamentale, si possono prendere in considerazione due esempi di analisi dati reali provenienti da due abitazioni differenti. Per visualizzare graficamente in modo sintetico i dati è utilizzata la rappresentazione mediante mappa di densità con distribuzione temporale degli eventi rilevati: sulle ascisse sono indicati gli anni e sulle ordinate le ore della giornata. Il colore rappresenta l’intensità di attività: i colori caldi (giallo/rossi) indicano maggiore attività, quelli freddi (verde/blu) minore attività (blu vuol dire nessuna attività).
Caso 1: variazioni comportamentali "rapide" (breve periodo): i dati si riferiscono al sensore di movimento del bagno di una signora ultranovantenne che vive sola.
Dalle figure si evincono alcune caratteristiche che presentano una certa regolarità: i “buchi” (strisce verticali blu) rappresentano le assenze dall’appartamento, dovute ad esempio a ricoveri o ad altri motivi. Si nota un’attività nulla durante le ore del pranzo e della cena (la linea nera tratteggiata in corrispondenza di “pranzo” e “cena” indica attività nulla), mentre ci sono dei picchi di attività immediatamente dopo i pasti (linee “colorate” sopra le linea nere). Tutto ciò si spiega col fatto che evidentemente dopo i pasti la signora utilizza il bagno.
Altri picchi di attività si vedono al risveglio: la curva tracciata passando per i massimi di attività durante le prime ore del mattina presenta una certa ciclicità dovuta evidentemente alle stagioni.
Inoltre, osservando le ore notturne (la fascia più in basso, da mezzanotte alle 06:00) si osservano regioni (anche adiacenti, come quelle evidenziate nelle ellissi in rosso) che presentano differenti densità di colore. Queste differenti densità di colore indicano differenti intensità di attività (in quel caso notturne) nel periodo considerato, in particolare che, negli ultimi due mesi considerati (regione evidenziata nell’ellissi in rosso più a destra), l’attività notturna (in particolare, l’uso del bagno di notte) si è raddoppiata in circa due mesi.
Caso 2: variazioni comportamentali "lente" (medio-lungo periodo)I dati si riferiscono al sensore di movimento della cucina di una signora ultraottantenne che vive sola.
Dalla figura si evince come il colore rosso del primo periodo tenda a svanire evidenziando un evidente decremento dell'attività durante l’anno considerato (alla fine di questo declino, la signora è caduta ed è stata ricoverata in ospedale).
L’approccio seguito consente di disporre di strumenti particolarmente utili e di supporto per gli assistenti socio-sanitari. Tutte le informazioni estrapolate con questo tipo di approccio, infatti, sono completamente trasparenti e ignote ai caregiver o ai familiari, che non si sarebbero accorti di questo andamento visto che, osservando quotidianamente una persona, è difficile individuare un cambiamento graduale delle attività o delle abitudini; spesso, inoltre, si tratta di variazioni che si verificano di notte, in assenza del caregiver/familiare che difficilmente sarà informato del comportamento anomalo dall’utente stesso).
L’obiettivo è quello di fornire informazioni al personale sanitario che possano essere di supporto alla diagnosi precoce e, possibilmente, alla prevenzione di eventuali situazioni di rischio incipienti.